venerdì 13 giugno 2008

Depurazione fognaria


Sulle recenti morti avvenute nelle cisterne del depuratore di Mineo e sul controllo delle fosse biologiche e dei depuratori.

Il lavoro periodico di ripulitura dei fanghi che si depositano nel fondo della cisterna del depuratore va eseguito immettendo acqua a forte pressione e ricaricando successivamente i fanghi diluiti in apposite autocisterne per essere trasportati e depurati in apposite strutture; una volta trattati i fanghi possono essere sparsi sui terreni alla stregua dei concimi organici.
Per evitare rischi e far lavorare in condizioni migliori gli operai addetti alla ripulitura dei fanghi che si depositano nei fondi delle cisterne dovrebbero essere modificati i tetti delle stesse e renderli apribili alla pari dei soffitti dei cinema di un tempo.
Fino a qualche anno fa, per risparmiare sui costi di smaltimento, i fanghi infetti che si depositavano nel fondo della cisterna del depuratore situato nel Comune di Roma sulla Via Braccianese Claudia poco oltre la borgata dell'Osteria Nuova, venivano rigettati nel fiume Arrone confinante col depuratore, causando la moria dei pesci del fiume stesso.
Dopo diverse segnalazioni agli organi istituzionali, competenti per territorio i fanghi inquinanti non sono stati più gettati nelle acque del fiume Arrone – evidentemente per risparmiare sui costi di smaltimento - ed i pesci sono ricomparsi nello stesso fiume.
Mentre il controllo sulla potabilità delle acque sorgive dall'ufficio preposto del Comune di Roma, sito in Via Odescalchi viene effettuato regolarmente ogni anno, purtroppo non si può dire egualmente per il controllo degli scarichi fognari delle fosse biologiche condominiali e dei piccoli depuratori confinanti con le periferie urbane della Città di Roma; l'ufficio preposto situato fino a qualche anno fa in Via Merulana dovrebbe richiedere annualmente le fatture di scarico delle fosse biologiche situate nelle periferie urbane - probabilmente è stato trasferito - mediante il controllo delle autorizzazioni delle fosse biologiche necessarie al rilascio delle licenze edilizie concesse da più di un ventennio e sistemate in appositi elenchi dell'Ufficio Fognario – sono sufficienti pochi ispettori per tutto il Comune di Roma – Si può realizzare la depurazione di tutti gli affluenti del Tevere e dell'Aniene facilitando il ritorno dei pesci su questi corsi d'acqua come è accaduto qualche decennio fa sul Tamigi che si trovava in condizioni peggiori del Tevere.
La priorità a tali spese per opere pubbliche va data in assoluto assieme alle opere di smaltimento dei rifiuti a tutte le altre opere pubbliche.
Lucio Feliciani