lunedì 13 ottobre 2008

INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

L’informazione è ciò che di importante giornalisti e scrittori vengono a conoscenza direttamente e tramite le agenzie di stampa, e che viene pubblicato nei Mass Media.
La comunicazione è ciò che enti territoriali, istituti di ricerca ed altri soggetti culturali, scientifici ed economici comunicano alla stampa periodicamente sul loro operato.
Gli enti territoriali e le società miste pubbliche e private che svolgono servizi pubblici, che con il completamento delle normative che li riguardano, dovranno comunicare, mediante pubblicazione sulle gazzette legislative regionali e statali, bilanci sintetici, facilmente comprensibili, uniformi comparabili per materia e rendere di conseguenza le amministrazioni locali più trasparenti e spingere gli amministratori pubblici delle società miste e dei loro enti all’emulazione.
I responsabili amministrativi degli Istituti di ricerca egualmente con nuove norme dovranno comunicare alle agenzie di stampa specializzate non solo i loro bilanci in maniera sintetica, comprensibile ed evidenziando la percentuale delle spese amministrative, di consulenze esterne rispetto al totale delle spese operative, ma anche e soprattutto i contenuti delle loro ricerche periodicamente, ed anno per anno in maniera comprensibile dalle persone dotate di media cultura ed in maniera coordinata dal CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’Istituto nazionale per la Conservazione del Suolo con sede a Firenze pubblicava con anni di ritardo i lavori svolti ed in maniera comprensibile solo da pochi addetti ai lavori e non dagli operatori agricoli titolari di medie e grandi aziende agricole .
A Cesano, frazione del comune di Roma è situato l’istituto di ricerca dell’ANAS ed i contenuti del le loro ricerche non si conoscono; diversi anni fa si seppe che era stato sperimentato un tipo di asfalto per le strade africane particolarmente resistente al caldo, poi non si è saputo più nulla nei Mass Media.
Anche le ricerche del l’ENEA sulla Via Braccianese in Comune di Roma suddivisa in vari rami della ricerca, fatta eccezione del grano duro Creso sperimentato all’ENEA circa 20 anni fa e diffusosi nel centro nord d’Italia, dove prima si poteva coltivare solo grano tenero, e dove all’interno fino a qualche anno fa si vedevano nuovi tipi di pale eoliche, attualmente scomparse, si vedono nuovi tipi di specchi solari convessi, non si sa nulla; almeno nelle pagine scientifiche delle riviste e dei quotidiani, mi riferisco in particolare al supplemento scientifico del Mercoledì del quotidiano la Stampa.
E’ auspicabile che per legge, per evitare tagli della Finanziaria, vengano inseriti su siti scientifici di INTERNET sia reso obbligatoria la comunicazione dei contenuti delle singole ricerche di tutti gli Istituti di Ricerca.

lunedì 7 luglio 2008

Trasporti dei pendolari

Trasporti dei pendolari – maggiore efficienza e razionalità – 7/7/2008
Introduzione generalizzata dei minibus e dei taxi-collettivi

Con un piano quinquennale di spesa per i trasporti collettivi di persone le SPA municipalizzate debbono poter acquistare minibus e taxi collettivi per sostituire nelle ore notturne, nelle linee extraurbane e nelle ore non di punta i grandi automezzi quando trasportano pochissimi passeggeri, e che costano molto di più per i consumi di carburante e spese di manutenzione, rispetto ai minibus sopraindicati in un rapporto da 2 km a litro a 10 km a lt ed inquinano molto di più.

Con le risorse recuperate con il piano di acquisto di minibus e taxi collettivi, si potranno pagare di più gli autisti che oggi fanno sciopero e si potranno costituire fondi per la realizzazione - assieme ai fondi da recuperare con il nuovo contratto di concessione per l’esazione dell’imposta sui parcheggi orari delle strisce blu, con i parcometri che hanno sostituito i custodi della ex ACI – di sottovie agli incroci più trafficati e per il miglioramento del trasporto collettivo dei pendolari, e per ridurre il debito pubblico del Comune di Roma e degli altri Comuni che si trovano nella stessa situazione di Roma.

Trasporti dei pendolari

Trasporti dei pendolari – maggiore efficienza e razionalità –
Introduzione generalizzata dei minibus e dei taxi-collettivi

Con un piano quinquennale di spesa per i trasporti collettivi di persone le SPA municipalizzate debbono poter acquistare minibus e taxi collettivi per sostituire nelle ore notturne, nelle linee extraurbane e nelle ore non di punta i grandi automezzi quando trasportano pochissimi passeggeri, e che costano molto di più per i consumi di carburante e spese di manutenzione, rispetto ai minibus sopraindicati in un rapporto da 2 km a litro a 10 km a lt ed inquinano molto di più.

Con le risorse recuperate con il piano di acquisto di minibus e taxi collettivi, si potranno pagare di più gli autisti che oggi fanno sciopero e si potranno costituire fondi per la realizzazione - assieme ai fondi da recuperare con il nuovo contratto di concessione per l’esazione dell’imposta sui parcheggi orari delle strisce blu, con i parcometri che hanno sostituito i custodi della ex ACI – di sottovie agli incroci più trafficati e per il miglioramento del trasporto collettivo dei pendolari, e per ridurre il debito pubblico del Comune di Roma e degli altri Comuni che si trovano nella stessa situazione di Roma.

Trasporti dei pendolari

Trasporti dei pendolari – maggiore efficienza e razionalità –
Introduzione generalizzata dei minibus e dei taxi-collettivi

Con un piano quinquennale di spesa per i trasporti collettivi di persone le SPA municipalizzate debbono poter acquistare minibus e taxi collettivi per sostituire nelle ore notturne, nelle linee extraurbane e nelle ore non di punta i grandi automezzi quando trasportano pochissimi passeggeri, e che costano molto di più per i consumi di carburante e spese di manutenzione, rispetto ai minibus sopraindicati in un rapporto da 2 km a litro a 10 km a lt ed inquinano molto di più.

Con le risorse recuperate con il piano di acquisto di minibus e taxi collettivi, si potranno pagare di più gli autisti che oggi fanno sciopero e si potranno costituire fondi per la realizzazione - assieme ai fondi da recuperare con il nuovo contratto di concessione per l’esazione dell’imposta sui parcheggi orari delle strisce blu, con i parcometri che hanno sostituito i custodi della ex ACI – di sottovie agli incroci più trafficati e per il miglioramento del trasporto collettivo dei pendolari, e per ridurre il debito pubblico del Comune di Roma e degli altri Comuni che si trovano nella stessa situazione di Roma.

venerdì 13 giugno 2008

Depurazione fognaria


Sulle recenti morti avvenute nelle cisterne del depuratore di Mineo e sul controllo delle fosse biologiche e dei depuratori.

Il lavoro periodico di ripulitura dei fanghi che si depositano nel fondo della cisterna del depuratore va eseguito immettendo acqua a forte pressione e ricaricando successivamente i fanghi diluiti in apposite autocisterne per essere trasportati e depurati in apposite strutture; una volta trattati i fanghi possono essere sparsi sui terreni alla stregua dei concimi organici.
Per evitare rischi e far lavorare in condizioni migliori gli operai addetti alla ripulitura dei fanghi che si depositano nei fondi delle cisterne dovrebbero essere modificati i tetti delle stesse e renderli apribili alla pari dei soffitti dei cinema di un tempo.
Fino a qualche anno fa, per risparmiare sui costi di smaltimento, i fanghi infetti che si depositavano nel fondo della cisterna del depuratore situato nel Comune di Roma sulla Via Braccianese Claudia poco oltre la borgata dell'Osteria Nuova, venivano rigettati nel fiume Arrone confinante col depuratore, causando la moria dei pesci del fiume stesso.
Dopo diverse segnalazioni agli organi istituzionali, competenti per territorio i fanghi inquinanti non sono stati più gettati nelle acque del fiume Arrone – evidentemente per risparmiare sui costi di smaltimento - ed i pesci sono ricomparsi nello stesso fiume.
Mentre il controllo sulla potabilità delle acque sorgive dall'ufficio preposto del Comune di Roma, sito in Via Odescalchi viene effettuato regolarmente ogni anno, purtroppo non si può dire egualmente per il controllo degli scarichi fognari delle fosse biologiche condominiali e dei piccoli depuratori confinanti con le periferie urbane della Città di Roma; l'ufficio preposto situato fino a qualche anno fa in Via Merulana dovrebbe richiedere annualmente le fatture di scarico delle fosse biologiche situate nelle periferie urbane - probabilmente è stato trasferito - mediante il controllo delle autorizzazioni delle fosse biologiche necessarie al rilascio delle licenze edilizie concesse da più di un ventennio e sistemate in appositi elenchi dell'Ufficio Fognario – sono sufficienti pochi ispettori per tutto il Comune di Roma – Si può realizzare la depurazione di tutti gli affluenti del Tevere e dell'Aniene facilitando il ritorno dei pesci su questi corsi d'acqua come è accaduto qualche decennio fa sul Tamigi che si trovava in condizioni peggiori del Tevere.
La priorità a tali spese per opere pubbliche va data in assoluto assieme alle opere di smaltimento dei rifiuti a tutte le altre opere pubbliche.
Lucio Feliciani

martedì 27 maggio 2008

Soluzione alla nettezza urbana di parte della Campania, 3

Soluzione al problema della raccolta dei rifiuti di parte della Campania 3 erd altre osservazioni sulla gestione dei servizi pubblici

Al navigatore che qualche giorno fa mi ha richiesto altri suggerimenti in materia ed agli altri navigatori che mi auguro si aggiungeranno, rispondo quanto segue:

Suggerisco al Presidente del Consiglio Berlusconi di emanare un decreto legge della Presidenza del Consiglio, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero della Difesa e dell’Economia affinché primo venga riorganizzato il servizio militare civile facoltativo per i giovani disoccupati a cominciare dalla Regione Campana per l’assistenza alla raccolta differenziata dei Comuni, secondo venga nominato il Sindaco di Salerno De Luca come coordinatore, terzo sia suddiviso il territorio del Comune di Napoli in 4 parti : Nord Est – Nord Ovest, Sud Est e Sud Ovest a croce, quarto nomini un vice sindaco per ognuna di queste 4 parti affinché autonomamente gestiscano il servizio pubblico della raccolta dei rifiuti e successivamente degli altri servizi pubblici divisibili territorialmente.

Non credo alla liberalizzazione dei servizi pubblici, ma alla suddivisione territoriale di ciascun servizio ed all’imposizione di amministrazioni più trasparenti e più corrette mediante l’obbligo della redazione e pubblicazione di bilanci uniformi, sintetici, non più lunghi di 3 – 7 pagine, comprensibili dagli elettori di media cultura, confrontabili sulle Gazzette Ufficiali, per ciascun servizio pubblico con ambiti territoriali da definire; in periodi relativamente brevi di 2 - 3 anni i vari amministratori anche di carceri, di ospedali spinti dall’emulazione ridurranno gli sprechi e le gestioni fallimentari; con l’imposizione dei bilanci sintetici sarà possibile anche attuare il federalismo fiscale in periodi congrui di 2, 3 anni.

Controllo delle tariffe dei servizi pubblici

Con l’introduzione dei bilanci sintetici obbligatori sarà più difficile aumentare le tariffe o non attuare le riduzioni delle tariffe come ad esempio quelle biorarie, con forti riduzioni per i consumi notturni, che avrebbero migliorato anche l’ambiente, introdotte circa 1 anno fa dall’ENEL nei Comuni vicino Roma , ma che purtroppo è stato costretto a sospenderle completamente .

Ritengo che per i servizi pubblici pagabili dai consumatori a tariffa le società miste che li gestiscono non dovrebbero essere quotate in borsa; e le grandi società come banche ed assicurazioni potrebbero conferire capitali a titolo pubblicitario e non con lo scopo di ottenere i dividendi delle azioni; se a parità di tariffe le società di servizio pubblico ottengono bilanci in attivo, i guadagni dovranno essere devoluti ad un fondo interregionale per realizzare la solidarietà tra Regioni ricche e regioni povere che restano povere non tanto per mancanza di risorse ma per gestioni clientelari e con sprechi legalizzati.

Lucio Feliciani Roma

Ricostruzzione in Cina, con prefabbricati in cemento armato, italiani

Prefabbricati italiani in cemento armato ed in legno per la ricostruzione rapida dei fabbricati in Cina e la costruzione di nuove carceri a costi zero

Per la ricostruzione in Cina dei fabbricati distrutti dal terremoto potrebbe essere chiamata la ditta italiana leader nella costruzione e vendita di prefabbricati in cemento armato, prefabbricati facilmente trasportabili per mare ed utilizzabili per la ricostruzione di parte degli edifici e dei capannoni distrutti dal recente terremoto.

La stessa ditta può essere chiamata per la costruzione di nuove carceri con prefabbricati in tempi brevi ed a costi zero se l’operazione di costruire nuove carceri in terreni demaniali come parti delle tenute agricole di Castel Porziano e di San Rossore ed altri terreni demaniali con mura di cinta sufficientemente alte da impedire la fuga e tali da nascondere completamente le stesse carceri, viene accompagnata dalla vendita rateale delle vecchie carceri disumane e più costose per la gestione; le nuove dotate di ampi spazi dai 5 ai 10 ettari potrebbero contenere al loro interno orti e piccole costruzioni per gruppi di 7 – 10 carcerati; si risolverebbe il problema dell’ora d’aria e le celle troppo piene; infatti le nuove carceri potrebbero contenere un numero doppio di celle rispetto alle vecchie da vendere e per le quali vanno approvati varianti urbanistici per poterle trasformare in residence ed appartamenti.

Sulle aree sismiche della Cina le fondazione dei prefabbricati in cemento armato dovrebbero appoggiarsi su cuscini di gomma piena, costruibili comprimendo le vecchie gomme di scarto degli autoveicoli.

Infine il Ministro di Grazia e Giustizia dovrebbe fare un appello nelle pubblicità televisive della Presidenza del Consiglio ai superstiti, mi auguro che qualcuno sia ancora in vita, a presentarsi in televisione per raccontare il fatto dei prigionieri italiani fatti prigionieri all’inizio della seconda guerra mondiale che furono sistemati in grandi campi di concentramento a Nuova Deli dall’esercito inglese; i prigionieri italiani si fecero spedire dall’Italia patate e semi di ortaggi e riuscirono a coltivare ed a sfamarsi nel lungo periodo della prigionia dal 41 alla fine della guerra; una situazione analoga si ebbe anche in Africa. Questo episodio mi è stato raccontato a metà anni 60 dal tecnico agricolo storico dell’agricoltura ed esperto nelle tecniche di sistemazione del suolo dalle erosioni e dalle alluvioni, Tommaso Del Pelo Pardi. Il lavoro manuale dei campi, le piccole serre e gli impianti d’irrigazione a goccia possono moltiplicare anche di 10 volte la produttività dei terreni agricoli.

Lucio Feliciani Roma