mercoledì 21 maggio 2008

CENTRI CULTURALI IMPIEGO DEL TEMPO LIBERO MEDIANTE L’APERTURA POMERIDIANA E SERALE DELLE SCUOLE CON INGRESSO LIBERO E FACOLTATIV

CENTRI CULTURALI
IMPIEGO DEL TEMPO LIBERO MEDIANTE L’APERTURA
POMERIDIANA E SERALE DELLE SCUOLE CON INGRESSO LIBERO E FACOLTATIVO

I Centri Culturali, oltre alla funzione di diffusione della cultura individuale (compito essenziale di uno Stato moderno) dovranno anche avere lo scopo ben più importante di integrare e sopperire alla famiglia nell’educazione e formazione della personalità degli individui.
Come è noto, gli istituti della famiglia e della Società negli ultimi decenni hanno subito profonde modificazioni.
L’emancipazione della donna, estrinsecatasi spesso in un lavoro a tempo pieno fuori dell’ambito familiare, il venir meno della numerosa famiglia patriarcale e il diffondersi dell’automobile come mezzo di locomozione individuale, hanno reso più autonoma e più indipendente la vita dei componenti della famiglia e quella delle famiglie stesse tra loro.
Questi ed altri fattori, che sarebbe troppo lungo elencare, spingono gli individui a cercare al di fuori dello studio e del lavoro luoghi di convivenza lontano dalla famiglia.
La stessa televisione ha completato questa spinta disgregatrice in quanto unisce gli eventuali componenti della famiglia più fisicamente che spiritualmente.
Le giovani coppie, senza più l’appoggio della famiglia patriarcale, si sentono sole e si trovano spesso in difficoltà nell’educazione dei figli: avendo già poco tempo a loro disposizione oltre al lavoro, sentono sempre maggiormente la necessità di affidarsi ad asili nidi per l’infanzia purtoppo ancora insufficienti, a scuole materne e dopo-scuola La soddisfazione di tali esigenze è auspicata dai genitori, uomini politici e sindacalisti; meno, a volte, dai ragazzi stessi, che se non trovano insegnanti congeniali, subiscono scuola e tutto il resto come imposizioni non sempre bene accette.
Tuttavia il soddisfacimento delle suindicate esigenze resta un problema economico ed organizzativo, mentre l’impiego del tempo libero serale e dei giorni festivi resta un problema aperto in cerca di soluzione.
I luoghi d’incontro rionali o di quartiere sono, per certe città, le piazze antistanti le chiese, i portici per le piccole città; in altre, oggigiorno, gli snacks bar, i marciapiedi. I passatempi, oltre ai cinema ed ai nights – interdetti a molti ragazzi per ragioni economiche – sono le sale per i videogiochi.
Tutte le attività culturali quali musei, sale di lettura e biblioteche (eccettuata a Roma la biblioteca Alessandrina della Città Universitaria che rimane aperta fino alle 11 di sera) vengono chiuse proprio nelle ore in cui meglio potrebbero soddisfare le esigenze del tempo libero e cioè dalle 17 alle 23.
Concentrando i fondi che attualmente vengono spesi in numerosi rivoli, ricorrendo inizialmente al volontariato di insegnanti e bidelli in pensione, che potrebbero essere gratificati da compensi orari minimi, e successivamente utilizzando dell’8 per mille delle dichiarazioni IRPEF; ampliando l’orario di utilizzo delle biblioteche scolastiche, delle aule di Internet assistito, e delle Aule Magne si possono organizzare centri culturali pomeridiani e serali diffusi capillarmente sul territorio. Gli edifici scolastici potranno divenire biblioteche di quartiere e luoghi d’incontro per gli studenti, le famiglie e gli amici degli stessi, ai quali dovranno essere consegnati appositi tesserini.
Parte delle spese di gestione possono essere richieste anche alle famiglie dei studenti mediante il sistema dei buoni scuola per il tempo libero, fatta eccezione per i figli delle famiglie che percepiscono redditi al di sotto di un livello da determinare, per i quali dovrà provvedere il Ministero dell’Istruzione tramite i provveditorati che consegneranno alle segreterie tesserini del tutto eguali a quelli rilasciati dietro pagamento.
La gestione dei Centri Culturali Scolastici sarà successivamente affidata democraticamente agli abitanti più meritevoli delle singole zone con l’elezioni previste dalla legge dei decreti delegati, concordemente con i Preidi, Vice Presidi e gli insegnanti facenti parte dei Consigli d’Istituto.
Si può ritenere che, con il tempo, tutto ciò potrà contribuire a far diminuire le associazioni criminali. Infatti in mancanza di associazioni libere ed autonome quali potrebbero essere appunto i Centri Culturali Sportivi – mediante l’utilizzo delle palestre e di eventuali altre aree scolastiche – oggi riescono a prosperare ed attirare altre Associazioni negative dove i giovani trovano chi li ascolta.
Il moderatore o i moderatori e gli assistenti dei computers di penultima generazione, scelti preferibilmente tra i migliori, e tra gli studenti volontari costruiranno l’elemento propulsore fondamentale di questi Centri Culturali Ricreativi per l’organizzazione di dibattiti, di tavole rotonde. E proprio le persone più scontrose e più timide dovranno essere spinte a partecipare attivamente alle discussioni.
Nelle ore pomeridiane e serali potranno tenersi lezioni collettive private in particolare nelle materie scientifiche con insegnanti scelti dai stessi studenti e dalle loro famiglie ed un criterio di scelta è quello di dare dei punteggi a ciascun insegnante compresi quelli andati in pensione in base alla verifica del numero degli studenti che, avendo studiato con gli insegnanti da selezionare, hanno preso la licenza media e la maturità con il massimo dei voti e che successivamente si sono laureati a pieni voti; il punteggio per gli insegnanti che operano o hanno operato nelle scuole di periferia va considerato doppio rispetto alle scuole dei centri cittadini, a parità di studenti promossi a pieni voti.
Le video cassette, i CD, le video conferenze, i DVD e gli impianti televisivi a circuito chiuso messi in rete tramite INTERNET saranno strumenti utili a diffondere le conferenze ed i dibattiti. Anche professori universitari, premi nobel e personalità della scienza e della cultura, senza particolari compensi, potranno essere interessati ad intervenire nelle Aule Magne ed essere ascoltati e visti, mediante video conferenze in rete, anche nelle scuole situate nelle zone più lontane ed arretrate. Il fatto più importante di questi centri sta nello scambio verbale e negli incontri diretti visivi dove si potrà parlare ed essere ascoltati, stringersi la mano e guardarsi negli occhi senza l’esasperata intermediazione di computers, televisione, utili fino a che il loro uso esageratamente prolungato ed individuale non divenga una droga.
Piccole biblioteche ed emeroteche dinamiche, e cioè parzialmente rinnovabili periodicamente, potranno essere costituite di libri e cassette musicali fornite dalle case editrici e produttrici gratuitamente come fatto pubblicitario e le cui spese potranno essere detraibili dalle imposte come avviene per le donazioni ai beni culturali .
Nelle Aule Magne alternativamente potranno essere organizzate : serate da ballo senza luci psichedeliche ed a volume normale, ascolti di programmi di musica classica e leggera.
Gli edifici scolastici debbono poter dare alternative valide al generale vuoto di valori che, fatta eccezione per alcune esperienze positive di cittadine di provincia, circonda i nostri ragazzi.
Adiacenti alle sedi propriamente culturali, sportive e ricreative potranno essere aperti degli snack bar con i giochi di cui si è accennato sopra , che non dovranno però costituire l’unica o quasi possibilità di svago.
In un futuro, questi centri culturali scolastici potranno costituire vere e proprie autonomie locali, e concorrere alla gestione della “res pubblica” insieme agli istituti tradizionali, specialmente nei campi dell’urbanistica, della programmazione economica e nella scelta dei candidati politici, dei giudici di pace elettivi e non togati, mediante un doppio ordine di elezioni primarie tra individui facenti parte di rose di nomi designati dai vertici ministeriali e politici. L’apertura pomeridiana e serale delle scuole rientra nell’organizzazione autonoma degli Istituti Scolastici .


Lucio Feliciani- Roma

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